martedì 5 marzo 2013

I diritti dei lettori


Leggere non è un dovere. Questo il punto di partenza da cui muove la riflessione di Daniel Pennac in "Come un romanzo". Scardinando, come suo solito fare, le tradizionali impostazioni della pedagogia imperante, l'autore cerca di far comprendere quali problemi si frappongono tra i giovani e la lettura, tentando al contempo di trovarvi soluzione.
Nel compiere questa operazione, Pennac ci dimostra che gli ostacoli incontrati dai ragazzi sono per lo più fittizi e causati da un comune malinteso, ossia la convinzione che leggere sia un dovere. In tal modo, però, si perde uno degli elementi costitutivi della lettura: il piacere.
Così il godimento generato dal libro lascia il posto alla noia e il tempo dedicato ad esso non è più rinfrancante, ma d'intralcio ai tanti impegni giornalieri. Leggere non è più una passione da coltivare per sentirsi vivi, ma un monotono compito che ci allontana da ciò che consideriamo divertente.

Per sovvertire questa visione tanto errata quanto pericolosa, Pennac ha pensato bene di mettere nero su bianco i "diritti imprescrittibili" del lettore, che lo tutelino da qualunque imposizione esterna, nella convinzione che nessuno debba leggere perché obbligato. Come non si può amare o sognare a comando, così non si può leggere perché ordinato da qualcuno. Allo stesso modo, inoltre, ognuno avrà il proprio approccio alla lettura, godendo di piena libertà in merito a cosa, quando e come leggerlo.
Se siete curiosi di scoprire quali sono i diritti dei lettori, guardatevi il mio video.








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